Prestito con Contratto Determinato | Come Ottenerlo?
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Come richiedere un prestito avendo un contratto determinato
Ottenere un determinato finanziamento quando si ha un contratto a tempo determinato non è sempre facile ed automatico in quanto le somme di denaro erogabili sono piuttosto limitate e spesso richiedono delle garanzie accessorie. Non bisogna infatti fare del tutto affidamento alle offerte pubblicitarie in quanto spesso non trovano davvero attuazione nella realtà e nelle singole situazioni.
Se si dispone di un contratto a tempo determinato è necessario per questo inquadrare per bene la durata del piano di rimborso tenendo conto delle proprie disponibilità economiche. I tre fattori fondamentali quali garanzie, durata ed importo richiesti per soddisfare le proprie esigenze, non sono così semplici da gestire. Capiterà quindi di trovare in queste circostanze, diverse finanziarie che non vorranno concedere un determinato credito al richiedente.
La durata prevista per un prestito ottenuto con contratto a tempo determinato
Il primo problema derivante dal prestito con contratto a tempo determinato è la sua durata ovvero il numero dei mesi che il credito può essere esteso. I vari istituti di credito erogano nella maggior parte dei casi finanziamenti che siano almeno pari alla scadenza del contratto di lavoro. Per cui se si dispone di un accordo con il proprio datore di lavoro di soltanto diciotto mesi, la banca concederà una determinata somma di denaro al massimo di nove mesi, per poter godere di una copertura per tutte le rate mensili.
D’altronde in questo lasso di tempo il richiedente disporrà di un reddito desunto appunto dal contratto di lavoro anche se determinato. Di solito tale normativa è quella che viene applicata in linea generale ma come è giusto che siano possono essere accettate anche altri tipi di opzioni.
Alcune banche infatti permettono lo sconfinamento oltre il periodo rimanente di lavoro arrivando oltre al doppio del tempo. In questa circostanza sarà possibile così ottenere un credito di durata complessiva del contratto oppure addirittura che si protragga dopo la sua scadenza. Per poter accedere a tale sconfinamento i vari istituti di crediti chiedano di esibire sicuramente delle garanzie accessorie.
Valutando la durata di un contratto viene poi fuori un fattore analogo preso spesso in considerazione per quanto concerne i prestiti per neoassunti. Le banche richiedono in questo campo, una certa anzianità di servizio di almeno dodici mesi. Per cui se si dispone di contratto di lavoro a tempo determinato con scadenza dopo dodici mesi, potrebbe essere molto più complicato vedere accettata la domanda sull’erogazione del credito in quanto viene preso in esame il fattore dell’anzianità.
L’importo massimo ottenibile con un contratto a tempo determinato
Con un contratto a tempo determinato l’importo massimo ottenibile, quando si chiede qualsiasi tipo di prestito, viene calcolato dall’entità dello stipendio e dalla durata della rata. La durata in tale circostanza non supera quasi mai i ventiquattro mesi mentre l’entità della rata dipende molto dal reddito percepito e in linea generale deve attestarsi al massimo sul 20%. I due fattori sono piuttosto variabili e quindi non si può dire con sicurezza i limiti massimi imposti degli istituti di credito.
D’altronde ogni lavoratore presenta un proprio stipendio, vanta una sua anzianità di servizio e una certa durata residua. Nella maggior parte dei casi tuttavia è possibile affermare che le banche, se si dispone di un contratto a tempo determinato, non arrivano quasi mai a sfiorare una certa soglia posta sui 5 000 euro. Questo è dovuto anche dal fatto che spesso la paga mensile di un richiedente si aggira intorno ai mille euro e la rata da corrispondere ogni mese pari al 20% sarà di circa duecento euro.
Le garanzia accessorie richieste se si dispone di un contratto a tempo determinato
La condizione di chi decide di richiedere un prestito pur avendo un contratto a tempo determinato è piuttosto debole. Una volta concluso il termine previsto dall’accordo con la propria azienda infatti essa potrebbe decidere di non rinnovarlo e quindi non si avrà più uno stipendio e le garanzie da offrire alle banche. In questi casi però risulta fondamentale disporre di una garanzia accessoria in quanto tale prerogativa riesce a fare realmente la differenza.
La garanzia più utilizzata in tale circostanza è il cosiddetto garante. Si tratta di una figura esterna al contratto in quanto di solito viene scelto un familiare come un genitore o il marito. Sarà lui che si impegnerà a pagare le rate mensili in tutti quei casi in cui il debitore non riesca più a rimborsare la somma di denaro ricevuta. Il garante può inoltre eliminare in un certo qual modo tutti quei limiti previsti per il contratto a tempo determinato soprattutto per quanto concerne la durata e la rata contenuta del 20%.
Per quanto riguarda la durata in questo caso sarà possibile eccedere oltre a quella residua prevista dall’accordo di lavoro in quanto la banca riuscirà a riprendersi il denaro anche nel momento in cui il richiedente perda il reddito percepito e rimanga disoccupato proprio avvalendosi sul patrimonio offerto dal garante. Non sarà più necessario inoltre applicare la rata contenuta del 20% e potrà essere raggiunta così una percentuale più alta pari al 25% o al 30%.
Viste tutte queste particolari condizioni e le garanzie accessorie, l’importo massimo erogabile dagli istituti di credito potrà essere nettamente superiore rispetto ai casi precedenti. In alcune precise circostanze è possibile così ottenere un prestito anche se si dispone solamente di un contratto a tempo determinato. Basta infatti riuscire a far leva su altre garanzie che si possono offrire come appunto il garante. Gli istituti di credito, prima di erogare un credito, hanno bisogno di conferme e devono accettarsi che il denaro prestato venga realmente restituito nella somma pattuita.