Prestito Tra Privati | Cos’è, Tassazione, Garanzie ed Esempio di Contratto
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Non tutti ne sono a conoscenza, ma già da diversi anni è in essere una forma di finanziamento che si chiama “prestito fra privati” e che si affianca a tutte le altre forme di credito esistenti sul mercato che sono forse più diffuse ed utilizzate. Il prestito fra privati non è di certo una novità come tipo di transazione economica fra gli individui, ce lo insegna la storia, ma quello che oggi è cambiata è la modalità in cui esso si è evoluto e come viene attualmente regolato dalla legge.
Perché utilizzare un prestito fra privati?
Il prestito fra privati è un tipo di finanziamento molto apprezzato, soprattutto da chi non ha purtroppo i requisiti per poter accedere tranquillamente ai canali di credito tradizionali (banche e finanziarie) e pertanto non avrebbe riscontro positivo ad una sua eventuale domanda di prestito. Anche per chi non è in possesso di busta oppure non riesce a dimostrare un reddito costante poiché lavora in modalità part time o stagionale, il prestito fra privati è una delle forme più gradite.
Inoltre, non bisogna dimenticare che molto spesso (anche se non è una regola) il prestito tra privati garantisce interessi mediamente più bassi di quelli imposti dagli istituti di credito e dalle banche.
Prestiti tra privato P2P
Almeno da una decina di anni si è evoluto in Italia il fenomeno del peer to peer lending (P2P) che indica appunto l’attività di prestito fra privati. Il meccanismo di questo tipo alternativo di finanziamento è molto più semplice di quello che si possa immaginare: chi ha a disposizione dei risparmi di cui non ha bisogno, li può mettere a disposizione di chi ne ha invece necessità, chiedendone in cambio un dato interesse.
Allo stesso modo chi ha bisogno di urgente liquidità può chiederla direttamente a privati, senza dover necessariamente rivolgersi ad una banca o ad una finanziaria, pagandone in cambio un tasso di interesse solitamente anche più conveniente di quello dei prestiti più comuni.
Il prestito fra privati è sicuro?
Esistono delle specifiche piattaforme di lending che gestiscono il segmento dei prestiti privati, di cui le più conosciute attualmente sono ad esempio Prestiamoci, Smartika e Soisy. A chi pensa di utilizzare tali piattaforme – sia esso il richiedente o il prestatore – prima di mettersi in gioco è ovviamente sorto il dubbio se tale modalità poteva rivelarsi sicura ed è proprio per tale ragione che oggi le piattaforme di lending si sono evolute per garantire affidabilità e fiducia.
È ovvio che di per sé l’attività di prestare soldi è per natura rischiosa, ma questo non vale solo per il lending. Anche le stesse banche e i vari istituti bancari si assumono sempre un determinato rischio quando mettono a disposizione danaro dei propri clienti. Nulla di diverso, dunque, da ciò che avviene nel prestito tra privati.
Ciò che bisogna aggiungere in questo caso è che i prestiti tra privati sono sicuri nel senso che le società che permettono che domanda ed offerta si incontrino on line, sono autorizzate ed anche supervisionate dalla Banca d’Italia, pertanto offrono delle concrete garanzie sia ai debitori che ai creditori.
Fra l’altro il rischio che i debitori non rimborsino i prestiti ricevuti è realmente molto basso dato che il sistema di rating istituito da tali società permette di verificare l’affidabilità di chi richiede danaro. Il sistema di rating si basa su parametri concreti che sono la situazione lavorativa del debitore, il suo reddito e la sua reputazione creditizia.
Come è tutelato il prestatore?
Come dicevamo poco sopra, quando un privato effettua una richiesta di prestito su una delle piattaforme autorizzate, la società di lending che è l’intermediaria fra le due parti fa subito tutta una serie di accertamenti nelle centrali rischi per verificare se chi chiede il prestito ha avuto problemi in precedenza, è stato un cattivo pagatore o addirittura presenta protesti.
Inoltre, chi offre denaro può personalmente scegliere quali richieste finanziare oppure può affidarsi totalmente all’intermediario e far gestire a lui l’ammontare del suo capitale da mettere a disposizione in piattaforma per i prestiti. Se il prestatore opta per questa seconda modalità, viene deciso e stabilito quale è il livello di rischio massimo che il prestatore è disposto ad accettare e di conseguenza il relativo tasso di rendimento che scaturirà dall’operazione.
Chi può usufruire del prestito tra privati?
Chiunque abbia compiuto il diciottesimo anno di età può offrire o richiedere un prestito tra privati. Le società di lendig, in base alle loro direttive aziendali, stabiliscono poi gli eventuali criteri delle transazioni che avvengono sulle loro piattaforme.
Prestiamoci, ad esempio, da modo ai lavoratori dipendenti con alle spalle almeno 6 mesi di anzianità oppure agli autonomi con almeno 24 mesi di anzianità di richiedere i prestiti, mentre Smartika amplia la platea anche a pensionati e dipendenti con contratti a tempo determinato o situazioni lavorative precarie. Ci sono altre piattaforme, poi, che fissano criteri più restrittivi, come Soisy che pretende un reddito regolare e comprovabile, contestualmente all’assenza di protesti e alla titolarità di un conto corrente.
La tassazione del prestito tra privati
Il prestito tra privati, dato che è regolamentato da legge, è soggetto anch’esso a tassazione. Nello specifico in Italia i rendimenti di questo settore sono tassati al 26% mentre all’estero devono essere dichiarati col meccanismo dell’aliquota definita marginale: praticamente più altro è il rendimento maggiore sarà la tassazione applicata.
Il prestito tra privati senza intermediari
Nel caso in cui non ci si voglia affidare ad alcun tipo di intermediazione, il presti to tra privati può avvenire in maniera diretta fra chi offre danaro, in cambio di interessi, e chi lo richiede (prestito che viene pertanto definito fruttifero, a differenza di quelli infruttiferi che non prevedono richiesta di interessi).
Per quanto possa esserci fiducia fra le due parti, è fondamentale mettersi al riparo da possibili rischi e problemi, riportando nero su bianco i termini del prestito fra privati (tramite una sorta di contratto), anche per evitare di non poter giustificare davanti ad un controllo della Guardia di Finanza introiti di somme non provenienti dal proprio reddito.
Esempio di contratto di prestito tra privati senza intermediario
Per redigere una lettera di prestito tra privati la cosa migliore da fare è quella di rivolgersi ad un avvocato o ad un professionista per essere certi che vi siano in essa riportati tutti i dati fondamentali che devono essere presenti: la somma di danaro oggetto del prestito, i tempi e le modalità di rimborso, il tasso di interesse, le conseguenze per mancato rimborso e/o per eventuali inadempienze.
I più ansiosi, per ulteriore precauzione, possono richiedere che questa lettera venga trasmessa via PEC o addirittura che sia registrata presso un ufficio dell’Agenzia delle Entrate.
Nella lettera di prestito è fondamentale inserire nel intestazione la seguente dicitura: “Contratto di prestito denaro ex art. 1813 e ss. c.c.“, che sta a indicare che la tipologia del contratto è il mutuo, unica transazione possibile riconosciuta tra privati. Vanno poi inseriti i dati personali di entrambe le parti e va specificato che si tratta di un prestito occasionale, da non confondersi con altre forme continuative di reddito.
Opzionali, invece, altre clausole quali ad esempio cosa avviene in caso di estinzione anticipata del debito o come vengono gestite e ripartite le spese di registrazione del contratto. Alla lettera di prestito vanno allegati i documenti di entrambi i contraenti.